L’idea di presentarsi a Cancun senza neanche un piccolo documento d’intesa deve aver terrorizzato i negoziatori dell’Organizzazione mondiale per il commercio fino a spingerli ad implorare i rappresentanti riuniti a Ginevra di dare almeno un assenso alla trattativa sui farmaci salvavita.E così nella notte di venerdì statunitensi, brasiliani, indiani e thailandesi hanno accettato di dare il via libera ad un accordo che dovrebbe consentire alle nazioni povere di importare farmaci generici a basso costo per combattere malattie sociali come l’Aids. L’accordo dovrebbe colmare un vuoto nelle normative commerciali mondiali e consentirà ai paesi più poveri, incapaci di fabbricare i medicinali in proprio di non tenere conto dei brevetti internazionali e importare farmaci generici a basso costo quando ne hanno bisogno. «La decisione che avete appena presa segna un accordo storico per il Wto», ha detto il direttore generale dell’Organizzazione Supachai Panitchpakdi parlando all’assemblea degli Stati membri. Storico forse potrà esserlo, sicuramente ha permesso al rappresentante del Wto di tirare un sospiro di sollievo, anche se sul tavolo delle trattative restano aperte tutte le altre partire dall’agricoltura alla liberalizzazione dei servizi. I rappresentanti di Washington, che hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco, si sono impegnati a rispettare l’impegno anche se la partita è tutta da giocare. Infatti dall’altra parte molte nazioni in via di sviluppo hanno dichiarato che accetteranno l’accordo a patto che i prezzi dei farmaci non vengano maggiorati con la scusa che siano necessarie spese supplementari per controllare il mercato nero. Inoltre ci hanno tenuto a precisare che ritengono l’accordo debba essere considerato a breve termine, massimo due anni, e che si attendono di vedere subito questa intesa inserita nell’accordo sulle proprietà intellettuali. Ma c’é chi non deve sottostare a doveri diplomatici e dice chiaramente quello che molti rappresentanti del terzo mondo pensano. «La decisione odierna mira a rassicurare gli interessi dell’industria farmaceutica statunitense e occidentale «La decisione odierna mira a rassicurare gli interessi dell’industria farmaceutica statunitense e occidentale», ha affermato Ellen ’t Hoen di Msf, organizzazione non governativa impegnata come Oxfam nella campagna per l’accesso ai farmaci essenziali. «Purtroppo – ha spiegato – non favorisce gli ammalati poveri. Le regole sui brevetti continueranno a fissare i prezzi delle medicine». “L’obiettivo iniziale delle trattative era di facilitare l’accesso ai generici ai paesi poveri – ricordano Oxfam e Msf in un comunicato pubblicato a Ginevra – ma l’intesa odierna ha aggiunto nuovi ostacoli legali, economici e politici”.