STUDI DI SWITCH: DA ENFUVIRTIDE a RALTEGRAVIR

Bene, in pazienti fortemente pretrattati, lo switch da enfuvirtide a raltegravir.EASIER – ANRS 138 [da enfuvirtide a raltegravir] (De Castro N abs 572): questo studio francese su 170 pazienti fortemente pretrattati con viremia < 400 cp/mL ‘formalmente conclude’:”dopo 6 mesi di switch da enfuvirtide a raltegravir, nessun vantaggio virologico e nella conta dei CD4”. Questo è il classico esempio della differenza di prospettiva tra ricercatori e pazienti. I pazienti avrebbero infatti scritto:”Dopo aver switchato da enfuvirtide a raltegravir non vi è stata alcuna caduta di CD4 e nessun fallimento virologico”. Probabilmente, come il nome dello studio suggerisce, molte persone probabilmente preferiscono assumere un paio di compresse al dì (raltegravir) piuttosto che farsi due iniezioni (enfuvirtide). Anche se non vi è stato un beneficio negli effetti collaterali (ma enfuvirtide, a parte le reazioni locali nei siti di iniezione, non era mai stato un farmaco a rischio da questo punto di vista, ndr), lo switch è percorribile con ragionevole sicurezza. Sono stati randomizzati 85 pazienti per braccio (chi ha continuato enfuvirtide versus chi ha switchato a raltegravir). Caratteristiche al basale simili. Nell’analisi a 24 settimane vi è stato 1 solo fallimento per gruppo. Leggermente superiori gli effetti collaterali di grado 3 e 4 nel gruppo di raltegravir, ma con differenza non statisticamente significativa (19% versus 11%).