La conferenza sull’Aids di Durban, la prima in Sudafrica, si è aperta tra le polemiche per il rifiuto da parte del governo di attuare un programma di farmaci anti-retrovirali. L’Aids è la principale emergenza sanitaria del Paese: sono infettati dall’Hiv circa 4,5 milioni di abitanti (quasi 1 persona su 10), il tasso di contagio di Hiv-Aids tra gli adulti è del 19,94% e oltre 600 persone muoiono ogni giorno di malattie legate all’Aids. Così, quando il Consiglio per il controllo delle Medicine (Mcc) ha «minacciato» di vietare l’uso della nevirapina, è scoppiata la polemica. Alcune ricerche avrebbero dimostrato che la nevirapina può abbattere il tasso di trasmissione dell’infezione da Hiv da madre a bambino di circa la metà. La Mcc, però, ha respinto i risultati di uno studio ugandese su questo farmaco e ha concesso 90 giorni di tempo per provare che la nevirapina è sicura. Anche il ministro della Salute sudafricano, Manto Tshabalala-Nsimang, è stato aspramente criticato per avere proposto per i malati di Aids una dieta a base di aglio, cipolle, olio di oliva e patate africane, che dovrebbe migliorare il sistema immunitario. Rimedi inutili e persino controproducenti, secondo un rapporto dell’Università di Stellenbosch (a nord di Città del Capo), basato sull’osservazione di pazienti ai quali sono stati somministrati proprio estratti di patata, aglio crudo e olio d’oliva.