Mentre cresce la febbre dei conti sanitari – oggetto di nuovi confronti Governo-Regioni in relazione ai contenuti della Finanziaria 2005 – procede a grandi passi il piano d’attuazione della “tessera sanitaria” .La tessera e’ simbolo del meccanismo antitruffe e sprechi messo in pista con l’articolo 50 del “decretone” collegato alla Finanziaria 2004 (Dl 269/2003, convertito dalla legge 326/2003).
Il “bancomat” della salute – sperimentato da luglio in Abruzzo – approderà da questo mese in Umbria, da gennaio in Emilia, da febbraio in Veneto e da marzo nel Lazio. A tracciare il percorso a tappe ravvicinatissime – propedeutico alla diffusione della “Ts” su tutto il territorio nazionale – è un decreto appena firmato dal ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, di concerto con quello della Salute, Girolamo Sirchia, di prossima pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale».
Il provvedimento aggiunge un nuovo tassello al puzzle di procedure già delineato con i quattro decreti ministeriali pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 251 del 25 ottobre, architrave del nuovo sistema di monitoraggio telematico delle prestazioni Ssn, ideato nell’ambito della cabina di regia del nuovo sistema informativo sanitario (Nsis) della Salute.
Chiave di volta del progetto, la card in abito blu che l’Economia recapiterà a domicilio a tutti i cittadini muniti di codice fiscale e titolari del diritto all’assistenza sanitaria. In essa figureranno, tra l’altro, dati anagrafici e codice fiscale in formato bar code e banda magnetica, periodo di validità (ad esempio, per gli stranieri con permesso di soggiorno), dati sanitari regionali e marker per i non vedenti, tessera europea di assicurazione malattia (E 111), valida da novembre per l’accesso alle prestazioni sanitarie nei Paesi Ue.
Tra una sperimentazione e l’altra, la lunga marcia della “Ts” potrebbe concludersi in tempi non lunghissimi: le candidature da parte dei Governi locali stanno aumentando, mentre Sogei – partner tecnologico della Ragioneria generale dello Stato (responsabile del progetto) e dell’agenzia delle Entrate (?regista? dell’operazione) – si dichiara pronta a distribuirne 50 milioni nel giro di un anno.
Nel frattempo però, tutti gli italiani, indistintamente, dovranno vedersela dal primo gennaio con la nuova ricetta a lettura ottica, ingrediente clou dei promessi controlli, obbligatoria per tutte le prestazioni erogate dal Ssn. Pregio invincibile dei nuovi moduli, il codice in 15 caratteri che dota di un “Dna” ogni prescrizione, rendendola riconoscibile, “tracciabile”, immediatamente abbinabile al medico che l’ha compilata e all’assistito che l’ha ricevuta.
Pensato dall’Economia come vero asso di coppe del monitoraggio sanitario, il nuovo foglietto imporrà tuttavia a medici e farmacisti almeno qualche cambiamento. Per i primi si tratterà soprattutto di aggiornare i software in base alle indicazioni dell’Economia, aggiornarsi sulla schedatura delle ricette, risolvere il rebus della verifica dell’identità dell’assistito senza querelle sulla privacy. Qualche difficoltà in più – almeno inizialmente – potrebbero averla i medici, alle prese con una selva di caselle inviolabili: proibite le sbavature, le correzioni, le cancellature; inchiostro nero d’ordinanza e così via.
Il disciplinare tecnico dei nuovi ricettari “consiglia” senz’altro «l’impiego di sistemi informatizzati per la compilazione». I camici bianchi hanno un paio di mesi per esercitarsi e organizzarsi.
Fonte: il sole 24 ore