Tumori in aumento tra i sieropositivi. E’ l’altra faccia della medaglia dell’allungamento della sopravvivenza ottenuto grazie alle terapie antiretrovirali.I pazienti con Hiv invecchiano e si ammalano delle forme di cancro diffuse fra il resto della popolazione. Non solo. Per i sieropositivi tra i 20 e i 59 anni il rischio di tumore e’ tre volte maggiore, addirittura 6-7 volte di piu’ per quello del polmone. Sono i dati diffusi al convegno ‘Tumori in Hiv’, in corso al Centro di riferimento oncologico di Aviano, dove gli esperti invitano i sieropositivi a fare prevenzione e diagnosi precoce. ”Se negli anni ’90 in Italia l’eta’ media della diagnosi di Hiv era intorno ai 30 anni – afferma Diego Serraino, epidemiologo dell’Istituto Spallanzani di Roma – nel 2002 si e’ alzata a 40 per gli uomini e 36 per le donne. Parallelamente i morti per Aids sono passati dai 4.500 del ’96 ai 1.000 del 2001, con un aumento dei pazienti in vita, oggi circa 20 mila”. Cosi’ – spiega Serraino – sempre piu’ vediamo tra i sieropositivi tumori come quello del polmone, del fegato, della prostata, dello stomaco”. Una nuova emergenza che va affrontata ”raccomandando anche a questi pazienti gli screening per la diagnosi precoce e l’importanza della prevenzione”. Al Cro di Aviano, annuncia l’oncologo Umberto Tirelli, ”partira’ a breve uno studio sulla diagnosi precoce con Tac spirale e Pet, su sieropositivi con oltre 40 anni di eta’ e forti fumatori”. A sorpresa, invece, fra le donne con Hiv sembrano meno frequenti i tumori del seno rispetto al resto della popolazione.