UN VACCINO? NON SARA’ TAT

Nei giorni scorsi è circolata una notizia che ha suscitato molto interesse nella popolazione generale. Le parole che sono state usate alludono alla realizzazione di un vaccino italiano che “abbatte” il virus al 90%. “Il virus inattaccabile è sconfitto”. Nulla di più impreciso, fuorviante che può generare confusioni e creare aspettative non realizzabili. Il TAT non è un vaccino, ma potrà essere un farmaco.

Sono venti anni che seguiamo le vicende della TAT e abbiamo sempre ritenuto che la molecola fosse immunogena, che aiutasse quindi a mantenere il patrimonio immunitario salvo dagli attacchi del virus, ma nessun ricercatore ha mai concordato che la TAT possa diventare un vaccino preventivo o curativo.

In effetti gli studi sulla TAT, di recente, hanno confermato che nel 90% delle persone cui è stata somministrata, si è riscontrato successo terapeutico a 8 anni. Il dato si discosta poco da quello dei risultati che ottengono le persone che sono in terapia antiretrovirale.

Il 14 febbraio, in riunione con la Ministro Grillo, abbiamo allertato il Ministero a controllare le notizie inappropriate ed imprecise che possono essere colte da una stampa poco scientifica e chiassosa e fruite dai lettori in modo superficiale. Ci meravigliamo che l’ISS abbia lasciato diffondere questa confusione, permettendo alla stampa di lanciare il risultato di uno studio come la possibile scoperta di un vaccino per l’AIDS.