GINEVRA, 30 aprile 2024 — Con questo Comunicato Il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (UNAIDS), dopo le leggi promulgate in Uganda, esprime profonda preoccupazione per l’impatto della nuova legislazione in Iraq che modifica la legge contro il lavoro sessuale del 1988 criminalizzando le persone LGBTQ+.
Sono previste pene detentive tra 10 e 15 anni per rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Le persone transgender rischiano fino a tre anni di reclusione per aver espresso il proprio genere o aver ricevuto cure per l’affermazione di genere. Si rischiano fino a sette anni anche per i reati di opinione che promuovono l’omosessualità. E fino a tre anni per fornire assistenza per l’affermazione di genere.
Criminalizzare le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso e l’espressione di genere non solo viola i diritti umani fondamentali, ma mina anche gli sforzi per porre fine all’AIDS spingendo le popolazioni emarginate alla clandestinità e lontano dai servizi sanitari essenziali, compresi i servizi salvavita di prevenzione, trattamento e assistenza dell’HIV.
UNAIDS chiede alle autorità irachene di revocare questa legislazione discriminatoria e di adempiere ai propri obblighi ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani per proteggere i diritti di tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
UNAIDS è solidale con le persone e le comunità LGBTQ+ e riafferma il proprio impegno a collaborare con i partner per promuovere l’uguaglianza, porre fine allo stigma e alla discriminazione, sostenere i diritti umani, compreso il diritto alla salute, e garantire l’accesso a servizi contro l’HIV per tutti, ovunque.