La prima fase della sperimentazione del vaccino italiano contro l’ Aids si concludera’ entro la fine dell’anno. Lo ha detto la prof. Barbara Ensoli, direttrice del reparto di infezioni da retrovirus del Laboratorio di virologia dell’ Istituto superiore di Sanita’ durante una lezione tenuta a Fano al corso di biotecnologie dell’ Universita’ di Urbino. E’ stato proprio il Centro di biotecnologie agroindustriali fanesi a sviluppare due anni fa la proteina TAT, impiegata da Barbara Ensoli come componente essenziale del vaccino anti-Aids ora in sperimentazione. ”Il primo – ha sottolineato – messo a punto in Italia, partendo da zero, dal niente”. Ensoli ha poi aggiunto che ”non essendo un vaccino preso dall’ industria e gia’ testato questo ha comportato la messa a punto di una serie di metodologie anche organizzative totalmente mancanti”. ”Con la sperimentazione del vaccino di Fase 1 – ha detto ancora la ricercatrice – stiamo andando avanti dallo scorso novembre e chiuderemo al prima fase alla fine di quest’anno, per poi analizzare tutti i risultati e passare alle fasi seguenti, 2 e 3, anche nei paesi in via di sviluppo e non solo piu’ su volontari italiani”. L’ obiettivo di questa prima fase e’ dimostrare che il vaccino non ha effetti collaterali sui pazienti in cura.