Un intervento di Vasco Rossi che risponde ad un lettore che nei giorni scorsi aveva scritto la storia di una giovane ragazza di 16 anni morta per un’overdose da eroina in ospedale. “No, signor Rossi, non condivido il suo pensiero”, aveva aggiunto il lettore riferendosi alle recenti dichiarazioni per la legalizzazione della marijuana e ai concerti milanesi fatti con la maglietta con la scritta legalize. Ecco la risposta del cantante.Caro lettore,
ti spiego perche’ la marijuana andrebbe legalizzata.
Sicuramente siamo d’accordo su un punto: la visione di una giovane ragazza che muore in un pronto soccorso, oltre alla pena per una vita stroncata, offre motivo di riflessione. Cio’ che mi permetto di contestare, tuttavia, è che eroina e marijuana non si possono mettere sullo stesso piano. E’ necessario sfatare il pregiudizio moralistico che la cannabis induca all’eroinomania […] troppo semplicistico: e’ un po’ come affermare che tutti i ragazzi che fanno la comunione sono dei potenziali consumatori! Ridicolo e assurdo, vero?
Bene, le due cose non c’entrano nulla l’una con l’altra. La prego a questo proposito di andare a leggere sul sito www.fuoriluogo.it come vengono spiegate le cose in maniera chiara e semplice, e a leggere l’articolo apparso sul Sole 24 Ore del 20 luglio, a firma Gilberto Corbellini, intitolato “Un trattato sulle tossicodipendenze che da’ ragione alla rockstar”.
Nell’articolo non vengono solo citati gli scienziati che confermano che marijuana ed eroina non sono assimilabili ma si ribadisce che le teorie proibizioniste non sono scientifiche e soprattutto sono fallimentari. E veniamo tutti invitati a leggere il “Trattato completo sugli abusi e le tossicodipendenze” da poco pubblicato da un editore specializzato in letteratura scientifica e universitaria.
Il dibattito rimane ovviamente aperto, non e’ mia intenzione convincerla ma spiegarle piuttosto che, indossando la maglietta con la scritta “legalize”, intendo sottolineare che “legalizzare” le cosiddette droghe leggere non significa affatto mercato libero (il mercato e’ purtroppo gia’ libero per gli spacciatori) bensi’ cercare nuove e migliori soluzioni che “includano” e non “escludano” le persone che si trovano in difficolta’ (magari qualcuno avesse aiutato quella povera ragazza di 16 anni che Lei ha visto morire! Oggi sarebbe ancora viva e riconoscente …)
L’argomento droghe e’ oggetto di discussioni continue, anche in Parlamento, e non è certamente di facile soluzione; ma chi di noi vorrebbe vedere il proprio figlio punito con 8 anni di carcere soltanto per aver fumato uno spinello? Riflettere, con buon senso e con una politica di “inclusione” per una societa’ piu’ tollerante che non “escluda” con una politica moralistica e proibizionista: questo era ed è il perche’ della mia comunicazione, “legalizzare la marijuana – che è una pianta naturale, non crea dipendenze e non fa male come altre sostanze – contro le droghe pesanti”.
Teniamo ben distinti gli argomenti, per favore!
Vasco Rossi