13-18 Agosto 2006 – Dai nostri inviati a Toronto, Marcotullio, Osorio, Schloesser. Riportiamo un’ anticipazione di quanto sarà pubblicato su Delta n.30, in distribuzione i primi di settembre. IMPRESSIONI GENERALI, ORGANIZZAZIONE, PRESENZA DELLA COMMUNITY. Polemiche per un congresso “spettacolo”, piuttosto che politico e decisionista a livello di strategie globali.Impressioni
24.000 partecipanti attesi, oltre 30.000 effettivi, una presenza di ricercatori, medici attivisti e persone con HIV da tutto il mondo che conferma la sempre maggiore attenzione ai problemi legati all’epidemia da parte di tutta la società civile. Dopo il congresso di Barcellona (2002), ove regnava la rabbia di fronte all’impotenza di trasferire sistemi sanitari organici ai paesi maggiormente colpiti, dopo quello di Bangkok (2004), ove i paesi in via di sviluppo avevano finalmente mostrato la propria presenza a viva voce, Toronto è teatro della frustrazione di programmi promessi e non realizzati, ove il tema conduttore è stato “time to deliver”. L’epidemia uccide oltre 8.000 esseri umani al giorno nonostante le persone in trattamento siano aumentate. Il programma della Nazioni Unite (3×5) è tristemente fallito, le campagne di prevenzione non riescono a decollare né, laddove esistono, a limitare la diffusione dell’HIV. Di fatto, nulla è cambiato nel pedaggio di morti tra il 2002 ed oggi. Confermiamo il nostro punto di vista: mancano strategie serie di prevenzione ed impegni politici nell’agenda dei paesi occidentali. Nessun rappresentante del governo italiano era presente per avallare l’impegno nella lotta contro l’AIDS. Segnaliamo una presenza “evergreen”, quella di Bill Clinton, che da quattro anni segue programmi e progetti per il contenimento dell’epidemia. Altre due presenze non istituzionali (Bill Gates e Richard Gere) hanno confermato l’impegno finanziario e progettuale in questa battaglia. Ma sono individui e rappresentano solo se stessi. Polemiche generali per un congresso “spettacolo”, pieno di attori, celebrità, ma non di politici in grado di prendere delle decisioni. Uno slogan polemico degli attivisti recitava:”2 pills are better than 2 Bills”, ossia “due compresse (riferendosi alla disponibilità della terapia antiretrovirale nei paesi in via di sviluppo) sono meglio che due Bill (riferendosi a Clinton e Gates)”.
Organizzazione
Clima da aeroporto con smisurata sicurezza in un centro congressi complesso, angusto, con troppe scale, otto livelli, sale congressuali distanti ed inspiegabili file interminabili per poter entrare alle presentazioni scientifiche. Costo a presenza di oltre 800 dollari anche per i partecipanti della community dei paesi in via di sviluppo. Abbiamo cercato di cogliere l’essenza di una conferenza ove si sono affrontati temi classici (da scientifici a sociali) e meno usuali (di formazione e apprendimento indirizzati alle comunità che diversamente non ne avrebbero accesso).
Community
E’ stata, a nostro giudizio, protagonista in tutte le sessioni. Di notevole interesse la partecipazione attiva delle donne che lottano per il rafforzamento della loro partecipazione nelle scelte di prevenzione ed inclusione negli studi clinici (storicamente orientati al sesso maschile). Particolare attenzione alle strategie di riduzione del danno e ai problemi della maternità, della procreazione e dell’infanzia.